Immortalità Digitale

La tecnologia può garantirci l’immortalità digitale? il dolore per la perdita di qualcuno amato potrà essere attutito dal progresso? Itervento del Prof. Cantelmi al convegno: “Psichiatria e bioetica: esiste un ruolo per lo psichiatra nelle scelte bioetiche contemporanee? Del 13 aprile 2018 – Università Lumsa Roma.

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2 pensieri su “Immortalità Digitale

  1. Elaborazione del lutto dovrebbe significare un percorso di comprensione che chi ci era accanto da una vita,un padre o una madre, nel mio caso scomparsi di recente , sono trapassati, morti . Superare la ferita il dolore e farli cicatrizzare. Togliere eventuali sensi di colpa per non aver fatto di piu.per chi crede in Cristo ,come me la speranza è reincontrarli nella vita eterna dopo la morte, anche se li rivedo spesso nei sogni o nelle foto. La cultura napoletana e quella etrusca hanno un particolare culto dei morti. I romani avevano i larii. Ogni cultura ha delle strane modalità per superare i traumi della separazione da un proprio caro. Questa esposta però mi pare che possa essere pericolosa, perché non riconosce la morte ma tende a mantenere i contatti col morto!! Nel vangelo si vieta espressamente questo tipo di relazione. Perché? Si rischia la pazzia, una divaricazione tra realtà e fantasia. Una donna che ha perso il compagno , elaborato il lutto ne potrà cercare un altro, vivo. Ma se non supera questo fatto luttuoso si condanna alla solitudine . se non alla pazzia. Questo tentativo di continuare a vivere nel passato, porta i germi della sua infelicità. Spesso nei film i fantasmi sono quelli che non sanno passare oltre, ma nella realtà ci sono vivi che non sanno passare oltre e ricominciare una nuova vita. Siano i partner o siano figli o genitori, vanno aiutati. Basti pensare al caso di psyco un uomo che diventa schizofrenico per non aver elaborato la perdita della madre.è un film ma ben rappresenta il contesto di questo convegno.

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  2. Nel film l ultima porta dove si parla di pre morte e malati in stato coma vegetativo, si ipotizza la possibilità fantascientifica di comunicare col paziente in coma attraverso uno stato di ipnosi indotta e perfino farlo uscire dal coma, convincendolo ad uscire dalla stanza immaginaria in cui è recluso, attraverso la porta giusta. Cosa c entra? Niente forse. Eppure in questa società ipertecnologica si ragiona sulla comunicazione coi morti attraverso software specchio. Però c e una contraddizione,perche’ si uccidono con l eutanasia persone ancora vive ? Se la avanzata del progresso tecnologico lo permetterà spero si riesca a comprendere come comunicare con i pazienti in coma vegetativo, quelli che ogni tanto di rado si risvegliano. Anche le cosiddette NDE near death experience sono temi che dovreste approfondire a fini cognitivi.
    Infine una proposta di studio sulle onde cerebrali, theta delta per studiare fasi del sonno e incoscienza. Le americanate tipo zombie virtuali possono far sorridere, esser un business per programmatori sw, ma hanno un limite nel buon gusto. Poi dopo il caso Cambridge analitica penso che molti utenti facebook siano dei software. Ritorniamo alla vita vera e consegniamo agli antropologi funebri questo argomento, curando i parenti dei cari estinti con la ns vicinanza.

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