Tecnofollie, la mente in internet

Tecnoliquidità per pietrafollia.jpg“È singolare: parlare della velocità mentre si è in corsa, descrivere la sensazione delle montagne russe nel bel mezzo del saliscendi mozzafiato.
Parliamo di rivoluzione digitale, di nuove dipendenze e di mutazione antropologica e queste sono in pieno divenire; in altre parole: nella storia dell’umanità si sta scrivendo un capitolo senza precedenti che segna un passaggio determinante tra un prima ed un dopo, noi ne siamo protagonisti e qui, ecco una delle singolarità di questo tema, anche narratori. Siamo biografi di noi stessi.
Il 1998 però registra una svolta davvero significativa e sia la comunità scientifica che il pubblico in Rete sapranno cogliere, pur nei diversi schieramenti che da quel momento si attivano, il potenziale dirompente che si stava portando alla luce. Su Psicologia contemporanea1 Tonino Cantelmi rompe la quiete dei navigatori il primo articolo italiano sull’Internet Addiction Disorder che riporta – il nuovo nel nuovo – le prime osservazioni cliniche “reali”, almeno in Italia, cioè off-line e non attraverso questionari in Rete”.

Dal libro “La pietra della follia”


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