Il giubileo un supplemento di speranza

Articolo di Tonino Cantelmi – La speranza è molto più di un’emozione vaga: è un fattore psicologico vitale, la chiave per affrontare la realtà, per credere che esista una via d’uscita, anche nel buio. La sua assenza genera disperazione, depressione, fino al desiderio di morte. Chi perde la speranza perde la motivazione a vivere. La speranza non è un’illusione, ma un potente motore psicologico: attiva la motivazione, sostiene l’identità, costruisce legami. È nelle relazioni di attaccamento, fin dall’infanzia, che apprendiamo a sperare: per questo, la speranza è un processo interpersonale e dialogico. Posso sperare per me, con altri, o per altri: è un atto umano e comunitario che ci responsabilizza gli uni verso gli altri. Non è desiderio, è consapevolezza: un equilibrio tra affetto e ragione, tra fiducia e realtà. In un’epoca dominata dalla solitudine, dalle passioni tristi e dal narcisismo tecnoliquido, la speranza si fa fragile, e l’umanità soffre. Viviamo una crisi globale di speranza, sperare vuol dire riaccendere il senso, per guardare a futuri possibili, per ritrovare fiducia, significato e orizzonti di felicità. Perché il futuro che speriamo cambia il nostro presente. La speranza è davvero «un’ancora sicura e salda per la nostra vita». Continua a leggere Il giubileo un supplemento di speranza

E’ lo sguardo che abbatte il “distanziamento sociale”

In prossimità della fase 2 del lockdown in Italia, il prof. Tonino Cantelmi offre in questa intervista spunti di riflessione per trovare i motivi di speranza a seguito degli effetti prodotti dalla situazione pandemica. Il primo passo verso la ripartenza, afferma lo psichiatra, è nella ricostruzione della relazione interpersonale autentica. Continua a leggere E’ lo sguardo che abbatte il “distanziamento sociale”

Si canta sul balcone, ma la speranza è in casa dove si litiga

Sulla scorta di una riflessione dello psichiatra cattolico Tonino Cantelmi, guardiamo dentro casa nostra: non è uno scandalo riconoscere che i rapporti domestici si fanno tesi, anzi si apre un orizzonte fondato sul perdono e non sulla nostra autosufficienza. Continua a leggere Si canta sul balcone, ma la speranza è in casa dove si litiga

L’eredità del ’68 tra errori e speranze

Fonte: RomaSette del 09/09/2018 – Rubrica Pianeta giovani a cura di Tonino Cantelmi
Cinquanta anni fa fu il ’68. Una rivoluzione, per alcuni mancata, per altri fallita e per altri ancora da dimenticare. Per la prima volta nella storia sono i giovani a diventare protagonisti. E oggi? Oggi i giovani sono di nuovo protagonisti: l’umanità vive nei social e nelle app, quasi tutti “inventati” da ragazzini. Sono i giovani a guidare una nuova rivoluzione: la rivoluzione digitale. Ma una colossale differenza segna le due rivoluzioni giovanili: nel ’68 i giovani contestavano gli adulti e sognavano un mondo migliore, oggi i giovani sono indifferenti verso gli adulti, non protestano e non propongono utopie: vivono un presente tecnologico dilatato, velocissimo e frammentato, sono disinteressati al passato e sostanzialmente non credono al futuro. Continua a leggere L’eredità del ’68 tra errori e speranze