Di Tommassini Catia
17/4/2023
C’è una modalità di linguaggio che parla dentro di noi: una ragazza riferiva di come fosse capace di ragionare con se stessa o di parlare “mentalmente” a persone lontane senza l’eloquio esterno, anzi il suo linguaggio interiore era facilitato, viceversa nel parlare con le amiche o conoscenti spesso aveva “carenza di argomenti” anche Vigostkij parla di linguaggio interiore…in cui possono essere omessi gli aggettivi, perché vengono sostituiti da immagini visive. Queste ultime, insieme alle sensazioni sono fondamentali nel discorso interno. L’io invece di formulare intere frasi, richiama immagini immagazzinate in memoria. <<La parola può essere sostituita dalla sua rappresentazione o dalla sua immagine mnestica, come qualsiasi oggetto>> (Vygotskij). Ma aggiungo è libero da tutto il processo fonatorio e grammaticale. Questo linguaggio interiore è vicino al pensiero stesso permette ragionamenti riflessioni, meditazione e aiuta il comportamento. Le riflessioni, il linguaggio interiore che rapporto hanno con le immagini? L’io pensa e guarda questa produzione interiore, la vede nel riquadro della mente pari ad un monitor di una televisione interna, qui i concetti si combinano si associano e dissociano senza il sovraccarico della memoria meccanica, concetti puri…l’immaginazione è proprio questa immagine del linguaggio interiore, vedere il proprio contenuto interno.
Il principio del piacere è quanto ci appaga ciò che è gradevole alla vista (e ai sensi), estetica, gusto che ci dà il “motore” per fare, quando il linguaggio interiore si associa a immagini piacevoli è IMMAGINAZIONE o meglio FANTASIA…le immagini si combinano attraverso azioni interiori, il ragionamento quando non è veicolato dal linguaggio esterno ( con la manipolazione del linguaggio interiore) manipola immagini di pensiero che come chech pezzi sono “mossi” mentalmente combinati dissociati spostati attraverso una azione mentale come pezzi di un “tetris” ma tutto è fluido… Dice Pennac nel “Diario” <<quel magma di parole ribollente di idee, di sentimenti, di saperi di ogni genere fece di colpo saltare la crosta ..e zampillò nel mio cervello che divenne simile a un firmamento infinitamente stellato! >>Al punto che possiamo immaginare un linguaggio interiore, ad uno stadio primordiale, “approssimativo”, di cui ,all’inizio, abbiamo solo il senso profondo.
Cos’è questo senso? Il succo del discorso di un libro per esempio, di un’idea di una parola, il suo elemento contraddistintivo, lo stesso per cui vedendo un cerchio con due puntini pensiamo ad un viso, o sentendo un grido ci mettiamo in allerta.. ciò che per la nostra sopravvivenza è stato FONDAMENTALE determinante.
Facciamo un esempio se si legge un testo con passione senza la capacità di memorizzarne la trama (nomi, date, intrecci) a fondo per svariati motivi, di esso resta un significato profondo un magma fatto di indizzi, simboli, parti di immagini e immagini…..
Di un testo rimangono immagini impressioni che favoriscono l’apprendimento del vocabolario (senso appropriato di una parola) e un sostrato di significati che compongono la cultura del soggetto, al di là della memoria meccanica.
La lettura libera e appassionata lascia una traccia profonda, , le cui parti formano un sostrato e questo è valido per tutti, ciascuno inoltre ha un suo modo di elaborare e portare alla luce quanto appreso, in una forma significativa per sé, importante per sé.
L’immaginazione è la capacità di conservare e riprodurre interiormente le percezioni sensibili preparando così la memoria (in“enciclopedia italiana”)
Il prodotto della funzione immaginativa o fantastica è l’immagine (“enciclopedia italiana”)
L’immaginazione è il nostro linguaggio interiore?
Per concludere: abbiamo un linguaggio interiore fatto di immagini e parole o parti di esse associate, tali pezzi sono passibili di manipolazione, di un’azione interna che li associa, sposta , ricombina, un linguaggio interiore un “ragionamento” visivo.