“Alla sera della vita”, l’urlo di Giobbe potrebbe avere risposta

Considerazioni del prof. Cantelmi, psichiatra, sul documento “Alla sera della vita” curato dall’Ufficio per la Pastorale della Salute della Cei. Con tale documento la Chiesa italiana dona una parola felice, davvero felice, al tema della morte e del morire, argomento oggi dominato da una sorta di fatale cupio dissolvi. L’intuizione centrale del documento, curato dall’Ufficio per la Pastorale della Salute della Cei, è che il morire è un processo e che il processo del morire è un tempo relazionale, dove si intrecciano relazioni di cura, relazioni affettive e trame dense di umanità. Oppure trame rarefatte di umanità, abbandono, accanimento o disumanizzazione. Il morente è un soggetto relazionale e non un oggetto di cura. Nel processo del morire, inteso come un tempo relazionale intenso e potenzialmente ricco, in questo movimento processuale si costruisce il portato del senso e del significato della vita terrena. Continua a leggere “Alla sera della vita”, l’urlo di Giobbe potrebbe avere risposta

L’eutanasia si diffonde nella società triste, preda della depressione

Si sono affrettati a dire che la prima vittima minorenne dell’eutanasia non fosse depressa, anzi che ha espresso un consenso pieno e con lei anche i genitori. Davvero? Un adolescente, che non viene ritenuto capace di votare, di sposarsi, di trattare affari economici e persino di gestire la sua sessualità, è davvero così maturo per esprimere una volontà tanto complessa come scegliere di morire? E davvero un adolescente (e i suoi genitori) provato da una malattia devastante può essere sereno, di buon umore, certamente non depresso, come si sono catapultati a sostenere? Articolo di Tonino Cantelmi Continua a leggere L’eutanasia si diffonde nella società triste, preda della depressione